mercoledì 26 marzo 2014

Cuccioli bruciati vivi ...vergogna!!!

Tra tutti gli orrori, le crudeltà, le inutili e vigliacche barbarie che vengono giornalmente commesse ai danni di poveri animali innocenti, che non hanno alcuna capacità di difendersi, alcune mi colpiscono più di altre. Non certo per l'orrore delle torture in sè, che spesso conducono a morte la povera creatura, no! ho capito ormai da tempo che alla fantasia della crudeltà umana non c'è limite, quello che mi colpisce è il contesto in cui certe cose avvengono. Come l'ultima brutale, crudele quanto assurda notizia che ho letto...I fatti sono presto detti ma per chi vuole approfondire la vicenda può leggerla a questo link :
http://www.all4animals.it/2014/03/25/gravina-di-puglia-sei-cuccioli-bruciati-vivi-lega-del-cane-tanti-sanno-ma-tacciono/
La vicenda si svolge a Gravina di Puglia durante il tradizionale falò di San Giuseppe, quindi pochi giorni fa. Dei ragazzini, con i genitori presenti, prendono sei cuccioli di una cagna randagia e li buttano nel falò che era stato acceso per la festa...i cuccioli quindi bruciano vivi!!!ORRORE!!! Orrore il gesto in sè certo ma quello che mi lascia veramente senza parole non è il gesto in sè ma il fatto che questo sia avvenuto alla presenza dei genitori e probabilmente di altra gente adulta...Era una festa, era il falò fatto per osannare un Santo, era una festa prima che di paese religiosa. Festa religiosa...Immagino che i partecipanti a quella festa, a quel falò, fossero religiosi se non tutti e non completamente buona parte di loro; immagino che sappiano che la religione cattolica invita ad amare il prossimo e a rispettare il creato di Dio; immagino sappiano che c'è stato un santo "San Francesco d'Assisi" che dell'amore per ogni creatura vivente ne ha fatto la linea guida dell'ordine religioso da lui fondato...Immagino...e sbaglio mi sa perchè persone religiose, persone che la domenica vanno in chiesa a pregare il loro Dio saprebbero cosa vuol dire compassione, rispetto, bontà e avrebbero impedito ai loro figli di compiere questa atrocità, inutile, vigliacca e per nulla consona al tema della festa a meno che la stessa festa non fosse in realtà una cerimonia satanica... Quindi non credo che i partecipanti a quella festa fossero persone religiose, se lo fossero state non avrebbero, ripeto, permesso ai loro figli di fare un sacrificio in nome di un Santo che è il Padre per antonomasia...un Padre che ci ha insegnato, con il suo gesto e cioè sposare la Vergine Maria incinta dello Spirito Santo, parole come amore, comprensione, rispetto, tolleranza...Ok quindi non erano religiose ma saranno state persone come tante altre, persone con pregi e difetti non persone sadiche e crudeli! Si perchè qui di sadismo e di crudeltà si parla, non dei ragazzini che posso anche cercare di capire, sono a volte cattivi senza volerlo o esserlo realmente, ma degli adulti, genitori e non, che hanno assistito alla scena e permesso che la crudeltà si portasse a termine. Voglio dire magari un ragazzino avrà preso il primo cane per buttarlo nel fuoco, magari i suoi genitori non hanno fatto in tempo a fermarlo ma sei e dico 6! cuccioli uno dietro l'altro non sono un caso, non sono un gesto insano che non si è riusciti a fermare...Sei cuccioli buttati vivi in un falò sono una scelta, sono un divertimento crudele e vigliacco che solo gente crudele e vigliacca poteva permettere!!!Non so quanta gente era presente quella sera, non so se tutti i genitori dei ragazzini c'erano, non so quanti ragazzini hanno partecipato ma so che degli adulti c'erano, c'erano sicuramente e sarebbe bastato che un solo adulto avesse detto no per porre fine a quest'orrore...invece no...un gruppo di persone variegato per età, estrazione sociale, cultura, educazione ecc ha assistito a questo...cosa??? Rito propiziatorio? ??Sfogo di adolescenti??? Frustrazione di adulti sconvolti da mille problemi??? COSA COSA COSA??? Cosa vi ha permesso di stare lì a guardare delle vite innocenti che bruciavano, ad ascoltare i loro guaiti di dolore, ad assistere allo strazio della povera madre che sono certa avrà cercato di difendere i suoi piccoli, qualunque madre di qualunque razza animale difende i propri cuccioli a rischio della propria vita, in nome di cosa siete rimasti lì a guardare tutto questo dolore, ad ascoltare tutto questo orrore, ad assistere a tutta questa sofferenza senza intervenire? Come fate voi che avete assistito e sentito e percepito l'odore di bruciato,  di una vita, anzi sei, che bruciava, a dormire la notte? Come fate a non sentire una notte dopo l'altra la disperazione della madre e le grida di dolore dei piccoli??? Siete forse sordi, sadici, crudeli...cosa avete al posto del cuore? Certo molti obietteranno che era solo un cane, anzi sei cani, che erano solo dei cuccioli randagi comunque destinati ad una fine di fame e di stenti ma questo ragionamento è estremamente riduttivo oltre che molto sciocco e presuntuoso noi, noi umani, non siamo i padroni della Terra, non siamo il Dio di ogni creatura che nella scala evolutiva è sotto di noi, noi siamo solo delle Vite che abitano questa terra insieme ad altre Vite che abbiamo il dovere di rispettare e quando non conosciamo il valore e il significato della parole rispetto dovremmo almeno avere l'intelligenza di ignorarle non di cercarle per far loro del male.Ma voglio anche provare a capire che forse in quel momento non vi siate resi conto della gravità del gesto...chissà presi dall'euforia della festa: musica, canti, balli gioia ecc vi siete lasciati prendere la mano, non che questo giustifichi minimamente quanto avvenuto, ma ammettiamolo...oggi questi ragazzini hanno bruciato vivi sei cuccioli di cane e domani? Se questi ragazzini domani prendono in giro la loro compagna perchè sovrappeso, ripetutamente e fino a costringerla ad un gesto estremo, abusano del figlio del vicino che ha un handicap, rispondono male ai genitori mandandoli a quel paese e sbattendo loro la porta in faccia se non ottengono quello che vogliono, ci vogliamo meravigliare? Come sono stati cresciuti questi ragazzini? Cosa è stato loro insegnato? Che la parola rispetto non esiste, che un cane randagio non è degno di stare nella nostra società , che possono fare tutto quello che vogliono perchè poverini sono bambini e devono pur sfogarsi in qualche modo. Ecco questo si è insegnato loro la sera del 19 marzo durante una festa religiosa...si è insegnato che non esistono valori perchè il solo modo per insegnare ai nostri figli che esistono dei valori e averli noi per primi e con il nostro esempio trasmetterli a loro. Non mi pare che l'esempio che è stato dato a quei ragazzini e ai tanti altri presenti che hanno visto e anche se  non hanno partecipato non hanno visto nessun adulto che ha impedito, sia stato molto edificante.Se oggi si permette ad un bambino di bruciare vivo un cane, di nessuno certo ma proprio per questo di tutti, proprietà di se stesso e di un intero paese, dal mio punto di vista, domani questo bambino da adulto potrà fare qualunque cosa perchè dal suo punto di vista qualunque cosa è lecita. Non lo dico solo io ma tutte le persone che hanno un minimo d'intelligenza e non necessariamente con una laurea ed anni di studi alle spalle...come si dice "quello che semini raccogli" e a quella festa si è seminato proprio male, semi marci che non potranno che dare frutti marci. Ormai il danno è fatto, ormai sei giovanissime Vite sono state brutalmente e crudelmente stroncate per il barbaro divertimento dei pochi ma in qualche modo è possibile rimediare. Le persone coinvolte, le persone che hanno fatto e permesso questo devono essere punite perchè, tra l'altro, in Italia c'è una legge che protegge gli animali, in Italia non è permesso maltrattare gli animali, l'italia sta cercando di diventare un paese civile, quindi chi sa, chi ha visto ma per paura, menefreghismo o chissà cosa non ha impedito parli, denunci, faccia i nomi di chi ha permesso che questo accadesse. Non riporta in vita i cuccioli, certo, ma forse, anzi sicuramente, potrebbe far capire a chi ha commesso l'orrore, ai ragazzini che hanno fatto questo, che certe cose non si devono fare che esistono parole come rispetto per la Vita, compassione per chi è più debole, amore per chi sa dare solo amore, pazienza con chi è più fragile e indifeso, e solidarietà con chi è in difficoltà...Chi sa parli e dimostri che non tutta Gravina di Puglia è abitata da gente sadica ma ci sono anche le persone civili, le persone  che hanno un cuore e una coscienza...Chi sa, chi ha visto si senta offeso, per favore, da queste mie parole, se le legge, e mi dimostri che sbaglio che le persone con un cuore esistono, mi dimostri che hanno una coscienza che gli ha permesso di capire finalmente che l'orrore a cui hanno assistito senza intervenire può e deve essere punito, soprattutto per il bene dei ragazzini che lo hanno compiuto e per le persone che attraverseranno la loro vita, perchè se non rispetti chi è più debole ed indifeso di te oggi che sei solo un bambino non potrai essere un adulto che rispetta i suoi simili domani. Chi sa parli, per favore, non solo per quei poveri, innocenti ed indifesi cuccioli ma per tutta la società...
La civiltà di un popolo si riconosce dal modo in cui tratta i propri animali
 ( Gandhi )

sabato 22 marzo 2014

Perdonare fa bene...se si riesce a farlo...

Perdonare qualcuno che ci ha fatto molto soffrire non è certo un'impresa facile anzi...generalmente siamo tutti un pò rancorosi, tendiamo tutti a meditare vendette ai danni di chi ci ha fatto del male, questo non vuol dire che poi ci vendichiamo, ma, in tutta onestà, vedere soffrire la persona che a sua volta ci ha fatto soffrire è un piacere che, anche se in minima parte, proviamo un pò tutti.Eppure perdonare fa bene...perdonare fa bene non a chi riceve il perdono, attenzione, o almeno non solo a chi viene perdonato, ma anche e soprattutto fa bene a chi ha la forza, il coraggio, la bontà d'animo  di perdonare. Tutte le religioni, ma proprio tutte, tra le fondamenta su cui poggia il loro Credo, mettono come primo mattone la capacità di perdonare. Se partiamo dal presupposto che ogni religione è stata elaborata da menti superiori, da cuori puri, questo vuol dire che il perdono può soltanto migliorarci, che il predicare il perdono nei secoli dei secoli, ha migliorato l'essere umano fino a portarlo a quello stato di coscienza in cui ci troviamo oggi, e ricordo che non si parla di perdono ricevuto ma dato dato con generosità e sincerità. Adesso vari studiosi, scienziati, psicologi e filosofi sono concordi nell'affermare che il perdono è un atto generoso, che fa bene a chi lo compie; fa bene al suo corpo, alla sua mente, alla sua anima.
Per esempio sembra che persone capaci di perdonare hanno pressione arteriosa più bassa, sistema immunitario più forte, sono meno soggetti a stress, stanchezza e depressione. Perchè? Perchè il nostro cervello ha una zona preposta a percepire gli eventi e ad influenzare la nostra sfera emotiva. Quando perdoniamo, quando calmiamo la nostra rabbia, questa zone si attiva e ci permette di vedere in termini positivi un evento che prima percepivamo come negativo. Non solo, l'attivazione di questa zone della corteccia cerebrale ne stimola un'altra associata all'empatia...quindi quando riusciamo a perdonare, il quando è d'obbligo direi, stimoliamo la nostra sensibilità, riusciamo a capire meglio gli altri e per una reazione biochimica del tutto naturale, il nostro corpo è continuamente attraversato da reazioni biochimiche, gestiamo meglio l'ansia e la rabbia. Ok questa è la parte prettamente scientifica, razionale, del perchè è necessario, perchè di necessità si tratta, perdonare...
Passiamo ad altro...cosa succede se non perdoniamo qualcuno? Cosa succede se portiamo rancore verso qualcuno oggi e domani e ancora domani?Succede che noi, i portatori di questo rancore, di questa rabbia di questo non-perdono, ci avveleniamo l'anima, la coscienza e questo veleno ci zavorra la creatività, la fantasia, la capacità di pensare portandoci a produrre solo pensieri negativi e di conseguenza a vedere tutto nero e ad agire in modo negativo...in pratica pensando continuamente al male che ci è stato fatto, più o meno consapevolmente, tendiamo ad attirare altro male perchè noi per primi siamo negativi nei confronti di chi ci circonda ed agiamo con conseguente negatività. Ma poi passa il tempo, il tempo che magnifico alleato, e tendiamo se non a dimenticare almeno ad affievolire il ricordo del male che ci è stato fatto...quello che fino ad un mese, un anno, dieci anni fa sembrava imperdonabile, gravissimo, improvvisamente diventa cosa di poca importanza, diventa offesa perdonabile e così tendiamo a ridimensionare il nostro rancore, la nostra rabbia verso quella persona...perchè non farlo prima allora? Gli psicologi sostengono che in realtà la scelta di perdonare è una scelta razionale, una scelta che aiuta prima di tutto noi stessi. Scegliendo la via del perdono, si sceglie di non accumulare rabbia, odio, risentimento; sentimenti negativi che non solo non migliorano la situazione ma la peggiorano; perdonando si sceglie, noi per primi, di non soffrire e scegliendo razionalmente di non soffrire si sceglie di fare pace con il nostro passato e di guardare con serenità al futuro.E' come se si spalancasse la porta al bene invece che al male, male che, non perdonando, facciamo prima di tutto a noi stessi. 
Va da sè che la capacità o meno di perdonare è non solo molto individuale, dipende molto dal tipo di carattere che si ha, ma è anche molto funzionale al torto che ci è stato fatto...Ma onestamente nell'arco di tutta una vita pochi di noi hanno subito sulla propria pelle offese o dolori così gravi che diventa proprio difficile, se non impossibile, perdonare, Ci sono dolori  così devastanti che, credo sia molto difficile perdonare chi li ha causati( eppure la dott.ssa M.G.Lopardi, avvocato, dice:"Il perdono aiuta la vittima di un'ingiustizia a liberarsi di un senso d'impotenza. Diventa un gesto attivo che non la fa più sentire in balia di quello che è stato.Tutto questo è ancora più forte quando ci si trova di fronte ad episodi gravi o tragedie collettive: il perdono permette di riconciliarsi con la società e di recuperare fiducia nelle istituzioni.Un passo fondamentale per continuare a vivere." Ecco questa affermazione dà origine a molte riflessioni sulla necessità di perdonare anche chi è stato causa di una vera tragedia.) ma senza entrare nel dettaglio di certe atrocità, vorrei far notare che giornalmente tutti noi subiamo, chi più chi meno, piccoli sgarbi quotidiani sia dalle persone a noi vicine, sia da perfetti estranei, che tutti noi se scaviamo nel nostro passato abbiamo un grave torto da perdonare che so ai nostri genitori, a nostro marito/moglie, all'amica del cuore...tutti ma proprio tutti noi...ecco in questi casi riflettere sulla capacità e sul desiderio di perdonare queste persone non può che farci bene e poi vorrei aggiungere solo un'ultima cosa: siamo così sicuri che noi non abbiamo mai fatto del male a nessuno? Siamo assolutamente certi che noi non abbiamo, nei confronti di amici, genitori, figli, consorti, niente da farci perdonare? Sbagliare, con consapevolezza o meno, lo facciamo tutti, quindi tutti abbiamo bisogno di farci perdonare qualcosa... perchè allora non cominciare noi per primi a perdonare gli altri così da insegnare agli altri a perdonare noi?
Il perdono libera l'anima e cancella la paura.
( Nelson Mandela )


venerdì 21 marzo 2014

NO AL RAZZISMO!!!

                                                          RAZZISMO

La mano che stava per colpire si ferma...
il coltello cade
 e l'uomo comincia a ridere
un riso strano... 
una ragione non c'è.
Un'altra mano raccoglie il coltello
si solleva
sta per colpire...
l'uomo non ride...
istinti che si studiano...

L'uomo che rideva vorrebbe dire...
Ti prego non uccidermi 
io non l'ho fatto...
non ho nulla contro di te 
non hai nulla contro di me...
Ma non dice niente aspetta...

L'altro capisce...
occhi che parlano...
E la mano che stava per colpire si ferma...
il coltello cade 
due mani ostili scoprono l'amore.

Arriva lui con un fucile in mano
guarda...
gli occhi specchiano l'odio
le mani cercano vendetta
due colpi: BANG BANG
uno per lo sporco negro
uno per il bianco traditore...
non sbaglia!

Due corpi cadono insieme
due anime si sollevano insieme
e un giorno 
nessuno più... 
distinguerà
il sangue bianco... il sangue nero

la pelle nera... la pelle bianca. 


Questa poesia l'ho scritta, come tante altre. molti ma molti anni fa...più di  trenta. Leggo che oggi è la giornata mondiale contro il razzismo ed allora, vedendo che ai giorni nostri, purtroppo, il problema del razzismo è fin troppo attuale la ripropongo. Non solo per farla leggere ma anche per far riflettere che se negli anni'80 parlare di razzismo poteva essere non dico accettabile, ma quasi normale( normale considerando il grado di cultura, di conoscenza dell'epoca)oggi, parlare di razzismo e inveire contro persone del tutto identiche a noi  ma che hanno, semplicemente,  il colore della pelle o il taglio degli occhi diverso dal nostro non è assolutamente accettabile. Oggi ci sono i social che ci collegano con il mondo intero, oggi ci sono televisioni private e non che trasmettono documentari su popoli diversi così da permetterci di conoscerli, oggi si viaggia con molta più facilità...oggi si dovrebbe sapere che non si può e non si deve giudicare un popolo per quello che ha fatto anni addietro, che non si può e non si deve giudicare un popolo per il colore della sua pelle o per il suo credo religioso...oggi si dovrebbe sapere che si può e si deve giudicare la persona, il singolo individuo per quello che fa e per come si comporta. Oggi ci sentiamo civili più di ieri perchè sappiamo tutti, o quasi tutti, usare la tecnologia...Oggi speravo che il mondo avesse imparato il significato della parole:rispetto, civiltà, amore...anche grazie agli errori di ieri, anche grazie alle splendide persone che della nostra rieducazione hanno fatto il loro scopo di Vita.Quando ho scritto questa poesia ero una ragazza, nel frattempo sono diventata una mamma e come mamma ho educato i miei figli a non guardare le diversità che non esistono ma i pregi e i difetti palpabili di ogni singola persona che incrocerà le loro strade. Mi sarebbe piaciuto vedere che altre mamme e papà della mia generazione hanno scelto questa linea educativa, anche se non si educano i bambini a non essere razzisti, loro non lo sono, ma li si educa ad esserlo!!!, ma così non è stato...di razzismo ancora si parla, di razzismo ancora si muore...


Non esistono le razze, il cervello degli uomini è lo stesso. Esistono i razzisti.
( Rita Levi Montalcini )

venerdì 7 marzo 2014

Un omaggio a noi donne...


Quest'anno, alla luce dei sempre più frequenti fatti di cronaca di donne violentate, picchiate e uccise, spesso dai loro compagni, ex o mariti in carica,  è tutto un mormorare che la festa della donna non si deve festeggiare, che la donna non va festeggiata ma rispettata 365 giorni l'anno ecc ecc !!! Giustissimo quindi non voglio parlare di festa nè di festeggiamenti ma voglio ugualmente fare un mio personale regalo a tutte le donne che mi leggeranno...
Ecco perchè questo articolo ha un'impostazione particolare con un video che parla di donne"Le altre donne" e un collage di foto che mostra donne che lavorano, combattono, si divertono insieme...
Due parole sul video prima dovete concedermele. Questa canzone di Mia Martini è una canzone inedita, l'ho trovata per caso su youTube ma già la conoscevo, scritta per la grande Mia da un'altra grande donna "Mariella Nava".Mia registra questa bellissima canzone che non viene mai pubblicata perchè la mattina del 14 maggio 1995 viene trovata morta, suicida. Il perchè lo sappiamo tutti, o almeno quelli che come me, sono cresciuti con le sue bellissime canzoni...il mormorio insistente e totalmente privo di fondamento che portasse sfortuna e il suo conseguente allontanamento dalle scene...Inutile ricordare che la musica leggera italiana ha perso una grandissima interprete, talentuosa e appassionata...Torniamo alla canzone...la canzone parla di donne delle "Altre" donne: le altre che sono più belle, più forti, che non fanno domande, che non pretendono ma che, dice la Martini proprio nell'ultima frase:"adesso so che piegano i ginocchi".Ecco il punto è questo, il mio regalo per la festa della donna è esattamente questo:un invito a tutte le donne, ma soprattutto alle giovani, giovanissime donne che si affacciano adesso alla vita e alle giovani madri che crescono figlie femmine, a non essere troppo critiche con se stesse guardando le altre come migliori e più belle ecc ecc. So che molte donne non si troveranno d'accordo con me ma so che in fondo in fondo, anche chi dice di non essere d'accordo con me sa che noi donne tra tanti pregi abbiamo questo difetto, molto limitante e assurdo: tendiamo a guardare le altre donne che fanno parte della nostra vita o che semplicemente l'attraversano per pochi istanti, come migliori di noi.Le altre hanno sempre qualcosa che noi non abbiamo: i capelli più lucidi, due taglie in meno, gli occhi azzurri o verdi o neri che avremmo voluto noi, un marito più bello, più bravo, un lavoro migliore e via così...E sbagliamo... ma lo sappiamo di sbagliare perchè poi siamo proprio noi a correre in aiuto delle altre donne, la famosa solidarietà femminile esiste, esiste eccome e il collage che ho preparato in questa seconda parte dell'articolo lo dimostra: se osservate bene le foto noterete che sono foto di donne che insieme, in gruppo, lavorano, si divertono, si mettono in posa per il fotografo, combattono per i loro diritti, allattano i loro figli...
Ecco noi donne siamo così: istintive, materne, sensibili, empatiche...noi donne ci siamo sempre sostenute e aiutate e insieme negli anni abbiamo combattuto per migliorare la nostra condizione e ancora oggi, nel 2014, ci sono donne che insieme, unite, combattono affinchè vengano loro riconosciuti dei diritti, non in quanto donne ma in quanto persone;e solo se continueremo a combattere unite e insieme potremo ottenere qualcosa, solo se smetteremo di guardare le altre donne come "le altre"potremo sperare in un cambiamento nel mondo che se non riusciremo a vedere noi almeno, si spera, potranno vederlo le nostre figlie, le nostre nipoti...
Ecco, il mio augurio è questo: che mai, mai e poi mai noi donne dimentichiamo che sì le altre donne saranno più belle, più profumate, più sicure, più fortunate magari ma...anche loro piegano i ginocchi e anche loro hanno bisogno di aiuto, anche loro sono fragili, e deboli e spaventate ma anche forti e coraggiose e sensibili ...insomma siamo donne e dobbiamo essere orgogliose di esserlo con tutti i pregi e difetti che l'essere donna comporta e dobbiamo imparare a rispettarci, rispettare noi stesse e le altre donne che incontriamo nel nostro cammino prima di pretendere che gli altri ci rispettino...

Solo essendo solidali possiamo dare un vero contributo al raggiungimento di una società con veri valori.
( Michele Acanfora )
             
               
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/solidarieta/frase-116916?f=t:355>