martedì 26 febbraio 2013

Il bene e il male sono due facce della stessa medaglia...

E' da tempo che desideravo parlare del bello e del brutto di internet e dei suoi figli: i social network. Anzi ad essere precisa del brutto, del male che internet ha portato nelle nostre vite! Premetto che l'invenzione del computer e a seguire del sistema di posta elettronica, di internet, di Facebook, Twitter, YouTube, Google e quant'altro ruota attorno al sistema elettronico che ci permette , in tempo reale e con un semplice clic, di essere dovunque e con chiunque anche se fisicamente siamo comodamente seduti a casa nostra, è un'invenzione fantastica. Questo però non vuol dire che lo sia in assoluto; come qualunque altra invenzione tesa a migliorarci la vita non è tanto l'invenzione in sé ad essere giusta o sbagliata, piacevole o spiacevole ma il modo in cui ogni singolo individuo la usa. Questo è quanto succede anche al web, questa meravigliosa ragnatela di contatti che ruota attorno al mondo... C'è chi tesse i fili del bene portando amore, gioia, proteste di giustizia e conoscenza di cattiverie da combattere  e chi tesse i fili del male mettendo in rete cattiverie, dolore, sangue e morte, non per combatterle ma solo per il morboso piacere di diffonderle. Non parlo della necessità di fare della giusta informazione e cronaca tese a risvegliare le nostre coscienze mondiali ma di alcuni filmati, alcune foto violente e crudeli immesse nel web, attraverso i vari social network. solo ed esclusivamente per il piacere di farlo, il gesto di violenza, e di farsi vedere mentre lo si fa! Mi è capitato infatti di finire, del tutto casualmente, in filmati, o foto,  in cui venivano torturati e uccisi animali, in cui venivano maltrattati ragazzi, bambini; e che dire della pedofilia, delle varie foto di incidenti mortali, degli insulti, spesso molto pesanti, che adolescenti si lanciano attraverso le loro pagine Fb? E poi ci sono i...diciamo peccati veniali: gli insulti ad uomini pubblici, per lo più politici; le discussioni nate su commenti diversi dal proprio, con un ricco vocabolario di insulti e offese spesso pesanti; gli insulti e le offese di chi crede che "chi non è con me è contro di me". Quindi gli argomenti sulla diffusione del male via web non mancano ma vorrei richiamare la vostra attenzione su un episodio, accaduto un paio di giorni fa, che per la sua particolarità è alquanto emblematico. Ecco la cronaca: tra le tante, tantissime foto che popolano internet, ad un certo punto ne compare una che riprende la morte di un neonato mentre viene strangolato. Solo a scriverla, non l'ho vista, rabbrividisco dall'orrore. Questa foto dopo ben 917.000 condivisioni, di cui, ahimè, 124.000 italiane, viene finalmente segnalata a chi di dovere e  censurata. Purtroppo la segnalazione e la conseguente censura non sono state abbastanza rapide nel fermare questa foto che è finita su una specifica pagina Facebook. Il titolare della pagina ha allora deciso di condividere non la foto, ma l'informazione chiedendo di non aprire e non condividere questa foto dato che si trattava di un vero e proprio infanticidio. E' orribile pensare che qualcuno abbia deciso di farsi fotografare mentre compie un crimine così orrendo; è terribile pensare che abbia poi deciso di diffondere questa sua malvagità sul web ma è altrettanto orribile sapere che la foto è stata condivisa, con l'ovvio intento di farla vedere ai propri amici, da ben 917.000 persone!  Dal mio punto di vista è come se quella povera creatura fosse stata uccisa non una ma ben 917.000 volte. E purtroppo la cosa non è finita qui...Il titolare della pagina è stato accusato di cercare a propria volta delle condivisioni, diffondendo questa notizia; gli è stato fatto notare che si tratta di un fotomontaggio( e dov'è la differenza?), e che era evidente che il bambino era già morto al momento della foto; che la foto è partita dall'Egitto quindi si trattava di musulmani! Cosa vuol dire che i musulmani abitualmente uccidono i bambini?  Per dovere di cronaca devo aggiungere che quasi tutti i commenti erano di plauso e ringraziamento per la segnalazione oltre che di sincero e costernato dolore per il tema della foto, fotomontaggio o no che fosse!!! Questo però non toglie niente alla gravità della situazione: ci sono state persone, ma ne sarebbe bastata anche solo una, che hanno perso del tempo per criticare questa giustissima scelta di dire: Basta! Rendiamoci conto che si, è vero che il male e il bene vivono sotto lo stesso tetto, che entrambi fanno parte della Natura umana ma che noi, noi umani, abbiamo la possibilità di scegliere quale strada percorrere; possiamo essere servi del male anche solo condividendolo, accettandolo o guardandolo oppure possiamo essere padroni del bene, del nostro bene! Perché, se percorreremo la strada del bene saremo sempre liberi e certi di poter camminare tranquilli e a testa alta mentre se sceglieremo la strada del male questo, ben presto, divorerà anche noi  perché il male è un cannibale che si nutre principalmente del cuore in cui trova rifugio.
Dio è cieco; il giorno in cui ha creato il mondo non ha visto che il diavolo vi si era ficcato dentro
                                                                                                                                     (Victor Hugo)



sabato 16 febbraio 2013

MA PERCHE' PERCHE' PERCHE' ?

E' con le lacrime agli occhi, e credetemi non in senso figurato!, che mi accingo a scrivere questo articolo...Difficile e truce e tristissimo ma devo, voglio provare a scriverlo ugualmente.Sono anni che compro regolarmente un settimanale femminile dove, da un anno a questa parte, è partita una campagna di informazione sulla violenza contro le donne. Ogni settimana c'è un trafiletto che riporta dalle due alle tre notizie di violenza ai danni di una donna, in Italia, e spesso si tratta di omicidi...Questa settimana oltre al solito trafiletto c'era la segnalazione di un sito, nato da poco, che si chiama: www.inquantodonna.it. Il sito è stato creato da una donna, Emanuela Valente, redattrice freelance. La sua idea iniziale era quella di scrivere un libro sulla violenza quotidiana, quella subita regolarmente e frequentemente, tra le mura domestiche, da tante, troppe donne. Ha quindi iniziato a raccogliere storie e facce e video e testimonianze e quant'altro le serviva per il libro. In pratica si è trovata, ben presto, sommersa da una mole enorme di storie di "femminicidi".Erano così tante ma così tante che ha deciso di aprire un sito, abbandonando la prima idea del libro. Perchè? Perché "...nei volti di quelle donne ho visto me stessa moltiplicata per mille...Perché nessuno dimentichi." dice Emanuela. Ecco il punto chiave...perché nessuno dimentichi...Ovviamente sono entrata nel sito e prego quante mi stanno leggendo di farlo a loro volta. Nella home page ci sono le foto di quasi 250 donne uccise nei modi più brutali .Accoltellate, sparate, affogate, bruciate vive, picchiate a mani nude, prese a sassate a martellate...E tutte, meno un irrisorio numero che si ottiene contando le dita di una mano sola, brutalmente uccise dai loro mariti, fidanzati, compagni o ex. Spesso davanti ai loro figli, troppo spesso insieme ai figli, magari figli dello stesso uomo che le ha uccise. Donne giovanissime, giovani, di mezza età, anziane; donne more, bionde, rosse, belle, brutte, magre, grasse, colte, analfabete...Donne, semplicemente donne. Donne che probabilmente vivevano da tempo dentro un loro inferno personale fatto di minacce, botte, prevaricazioni di ogni genere. Donne che non erano sole, avranno pur avuto una famiglia d'origine, un'amica del cuore, dei vicini di casa, dei colleghi di lavoro, ma che evidentemente sole si sentivano. Evidentemente erano diventate così brave a nascondere i lividi sul corpo e la sofferenza dell'anima agli altri, da nasconderla anche a se stesse. Donne che ogni mattina prima di uscire di casa si recitavano il mantra del "va tutto bene, mi ha promesso che cambierà!" Difficile che una natura violenta cambi,.probabile che con il tempo tenda a peggiorare ed è questo che è successo a troppe donne, ma anche una sola sarebbe troppo. Donne che questi uomini li amavano o almeno li avevano amati, donne che si erano fidate di loro, Del resto se non ti fidi di tuo marito, del tuo ragazzo, del padre dei tuoi figli,  di chi ti devi fidare? Già di chi ti devi fidare? Solitamente la legge non ti aiuta, soprattutto se le liti, le botte, avvengono in famiglia. C'è anche un proverbio che recita "tra moglie e marito non mettere il dito". Una volta forse, quando le donne uccise per mano del consorte erano rare se non rarissime. Oggi invece di morti tra le mura domestiche se ne parla troppo spesso. Ma se ne parla male; si parla di raptus, si parla di lite sfociata in tragedia; se ne parla per giorni e giorni poi una volta preso il reo confesso non se ne parla più, in attesa del nuovo e sempre più violento episodio .E questo non va bene,queste donne, vittime della loro solitudine, non devono essere dimenticate. Queste donne devono essere ricordate  da tutte le donne, perchè tutte noi donne possiamo essere delle possibili vittime. A molte di noi sarà capitato, almeno una volta, di vedere la collega, la vicina di casa, la sorella o semplicemente la donna che incrociamo per strada, con un livido, un grosso paio di occhiali da sole anche se piove, con un braccio fasciato... Cosa abbiamo fatto in quel caso? Magari se conoscevamo bene la persona abbiamo azzardato qualche domanda ed alla evasiva risposta che abbiamo ricevuto ci siamo messe il cuore in pace, mentre se non la conoscevamo ci siamo girate dall'altra parte. No, non dobbiamo fare così, dobbiamo aiutarci le une con le altre e fare muro contro questi uomini violenti. Adesso ci sono le associazioni, ci sono le case famiglia, ci sono donne coraggiose che dedicano la loro vita a donne meno fortunate di loro. Per esempio, andate a visitare questo sito, tranquillizzo chi teme di vedere foto cruente, no solo normali foto di donne come normali erano quelle donne. Guardate negli occhi quelle donne, leggete il modo in cui sono state uccise e poi parlatene, raccontate queste storie alle vostre amiche, sorelle, madri, spargete la voce e fate sapere  alle donne che subiscono violenza che sole non sono, c'è un intero mondo di donne pronto a lottare con loro e per loro.
A giudicare l'amore dalla maggior parte dei suoi effetti,
somiglia più all'odio che all'amicizia.
                                                        (La Rochefoucauld)



giovedì 14 febbraio 2013

Poesia per tutti gli innamorati...AUGURI!


POESIA D'AMORE

 



Al vento affido i miei pensieri
perchè si sappia quanto t'amo;
al sole affido i miei desideri
perchè ti possano riscaldare;
al mare affido i miei sguardi
perchè ti possano immortalare;
al fuoco affido le mie carezze
perchè ti possano purificare;
a te amore mio
affido la mia vita
perchè tu solo sai quanto essa vale.




Solo perchè qualcuno non ti ama come tu vorresti,
non significa che non ti ami con tutto se stesso.
                                                       ( Paulo Cohelo)




 






mercoledì 13 febbraio 2013

Ma dove andremo a finire,,,?!

"Ma dove andremo a finire...?!"Ecco questo è quello che ho pensato quando ho letto, sul web, questa notizia. Visto che le brutte notizie sono ormai all'ordine del giorno, tutto sommato dovremmo esserci abituati ma per fortuna non è così, almeno non per me, che quando si tratta di bambini e animali sento il sangue che mi ribolle, perchè, come ho già detto in questo blog, sia gli uni che gli altri sono, in assoluto, gli esseri più fiduciosi e indifesi della terra!Ecco la notizia.Siamo a Vigevano in una scuola elementare. Al momento di andare in mensa una bambina viena allontanata e portata, insieme ad altri 6/7 bambini, in una sorta di scantinato dove viene servito un pasto alternativo a base di sola pasta bianca e frutta. La madre della bambina, che era completamente all'oscuro, quando va a prenderla all'uscita da scuola la trova in lacrime perchè era anche stata presa in giro dai compagni che le avevano detto che era povera e quindi non poteva mangiare con gli altri! L'antefatto è che la madre, trovandosi in gravi difficoltà economiche, non aveva potuto pagare la mensa ma mai,e credo proprio mai, ha pensato che questo avrebbe procurato un'umiliazione del genere alla figlia! Infatti la donna era completanebte all'oscuro di questa cosa. Pare sia stato il sindaco a chiedere alle maestre di allontanare i bambini, i cui genitori non avevano pagato la retta, dalla mensa confinandoli nello scantinato e i bambini hanno comunque avuto un pasto caldo grazie alla colletta di alcune maestre.A questo punto mi chiedo: perchè il sindaco non ha comunicato alle famiglie che se non veniva pagata la retta i bambini non avrebbero potuto usufruire della mensa?Perchè il sindaco ha pensato che il solo modo per far quadrare il bilancio fosse quello di allontanare dei bambini dalla mensa scolastica?Perchè il sindaco non ha pensato che coinvolgeva dei bambini innocenti?Perchè sono ancora una volta i bambini a pagare per le mancanze dei grandi?Ovviamente non parlo del mancato pagamento della retta scolastica ma parlo dell'assurda idea che ha avuto il sindaco per risolvere la questione!Non voglio fare i conti in tasca a nessuno...nè alla madre che non ha potuto pagare la mensa nè al sindaco che probabilmente non poteva pagare le rette di tasca propria. Ok, ognuno è padrone di fare quello che vuole con i propri soldi, ma con i soldi del comune la cosa  cambia. Immagino che i bambini allontanati dalla mensa fossero residenti a Vegevano o in altra zona di appartenenza al comune di Vigevano, quindi non sarebbe stato per nulla sconveniente provvedere, con i soldi del comune, al pagamento delle rette mancanti. Non credo che il comune di Vigevano sia un comune povero, ma ammettiamo anche che sia così...mi rifiuto di credere che la sola strada percorribile per far quadrare il bilancio comunale, fosse quella di privare dei bambini del loro pranzo giornaliero allontanandeoli, per di più, dal locale adibito alla mensa scolastica. Perchè poi? Per proteggerli dagli altri bambini, per far arrivare un messaggio più incisivo ai genitori o per quale motivo?Il sindaco in questione ha figli? E se li ha non ha pensato all'umiliazione a cui sottoponeva quei bambini?Ha forse pensato che i genitori non volevano di proposito pagare la retta della mensa?E se anche così fosse stato era forse giusto umiliare il figlio per una mancanza del padre? Non sarebbe stato più logico, per esempio, dare ai genitori qualche giorno di tempo facendogli presente che se non avessero provveduto al saldo del debito avrebbero dovuto andare a prendersi i figli a scuola durante la pausa pranzo? E sarebbe stato sbagliato, in quanto sindaco, quindi primo cittadino, occuparsi del perchè queste rette non erano state pagate?Quante domande...troppe che resteranno senza risposta e non solo perchè io non ho nè il modo nè la possibilità di girarle al sindaco di Vigevano, per la verità non ne ho nemmeno la voglia, ma perchè sono domande retoriche che hanno già la loro risposta: Una soluzione alternativa all'umiliazione subita dai bambini c'era, certo che c'era!!!Bastava guardare il problema non con i freddi occhi della ragione ma con quelli umani del cuore! Bastava pensare che dietro quei numeri da incolonnare c'erano dei bambini, cioè delle persone con sentimenti e quindi soggette ad umiliazione, sofferenza e dolore.Bastava pensare che i bambini di oggi sono gli adulti di domani e che noi, adulti di oggi, siamo responsabili, con il nostro esempio, delle loro azioni di domani.Quindi mi sorge spontanea un'altra domanda, che retorica non è: come si comporteranno domani, da adulti, questi bambini con le persone in difficoltà che incontreranno sulla loro strada?











Nella vita fa tutto con l'amore nel cuore.
                                  (Theresa A. Finch)

























giovedì 7 febbraio 2013

Foto gallery di... insoliti amici

Questa volta niente chiacchiere, le parole sono superflue dato che queste bellissime foto, parlano da sole!



 
 
Due veri amici sanno rimanere in silenzio...
                                                 (Pam Brown)
 
 
 
 


sabato 2 febbraio 2013

Circo...incivile barbarie

 












La notizia è di quelle che fanno riflettere:il respondsabile del circo Medrano, noto circo italiano, è indagato per maltrattamento agli animali, quelli del suo circo. A questo punto sorge spontanea una domanda: cosa si intande per maltrattamento agli animali parlando, nello specifico, di animali  del circo? Non credo assolutamente che gli animali del circo possano in alcun modo essere trattati nè bene nè civilmente.  Sono animali a cui è stata tolta la libertà, animali che trascorrono la loro vita in gabbia, legati a delle catene, tenuti all'interno di vasche piccolissime piene d'acqua sporca; sono animali mal nutriti, ammaestrati spesso con violenza e crudeltà, animali non amati nè rispettati e non è possibile, nel loro caso, parlare di condizioni di vita normali, o almeno accettabili.
Il circo ha una storia antica, pare infatti che ci fossero giocolieri e danzatrici fin dai tempi degli antichi Egizi. E che dire poi, della cattiva abitudine degli antichi romani? 
 Era infatti costume dell'imperatore deliziare il popolo con spettacoli nel circo, appunto. Dove per circo si intendeva un'arena di forma circolare.In questa arena scorreva sangue a fiumi, di uomini, combattenti o schiavi, e di animali , per lo più feroci felini. Nel medioevo invece sorse il cosiddetto "serraglio", che altro non era se non uno zoo itinerante, pieno di bestie feroci in gabbia che venivano mostrate al pubblico delle fiere, di villaggio in villaggio. Poi qualche saltimbanco con più iniziativa cominciò, sempre nel medioevo, ad ammaestrare gli animali, per lo più orsi, che non solo venivano, con crudeltà, costretti a ballare al suono di tamburelli ma che spesso venivano anche usati per i combattimenti con i cani...Tempi decisamente diversi, e per civiltà e per cultura.Sotto  un certo punto di vista si può anche capire il perchè di certe barbarie  ai danni degli animali  Però adesso siamo decisamente più colti e civili, o almeno crediamo di esserlo! Ma la prima e vera forma di civiltà è fondata sul rispetto della vita, in ogni sua forma. Non possiamo ritenerci civili ed evoluti finchè continueremo ad ignorare che altre forme di vita soffrono per garantire a noi un'ora di divertimento!Il circo è bellissimo, il circo senza animali è meraviglioso! Pensiamo allo straordinario "Cirque du Soleil"! Non ho mai avuto il piacere di vederli dal vivo, ma qualche spettacolo in televisione si. Sono acrobati straordinari e capacissimi e sono persone meravigliose. Ecco questo e solo questo dovrebbe essere il circo del futuro, un circo fatto solo di persone:clowns, acrobati, giocolieri, mangiafuoco, funamboli e quant'altro ogni personale talento possa inventare. Probabilmente decine e decine dì anni fa, intorno alla fine del 1770, pare sia questa la data di origine del circo moderno, l'animale ammaestrato attirava moltissimo, anche perchè non c'erano altre possibilità, per la gente dell'epoca, di vedere animali feroci se non all'interno del circo.Ma oggi le cose sono cambiate, con l'invenzione di internet e della televisione è possibile vedere di tutto in qualunque momento. E cosa c'è di più bello che vedere una tigre che corre libera , di un elefante che incede maestoso, di un ippopotamo che sbadiglia dentro un lago tra i suoi simili? Com'è possibile oggi gioire vedendo una tigre che salta dentro un cerchio di fuoco e dimenticare che quella tigre fra pochi istanti sarà chiusa in gabbia, in una gabbia così stretta che le  risulterà impossibile persino girarsi?Oggi siamo colti, siamo informati, sappiamo cosa viene fatto a questi animali, sappiamo che anche gli animali soffrono e non solo per i dolori fisici.Oggi sappiamo che anche gli animali hanno dei sentimenti, conoscono la gioia, la tristezza , la rabbia, la paura. Sappiamo che è per loro tremendo quanto lo sarebbe per noi, vivere privati della libertà, chiusi in una stretta gabbia per tutta la vita!Eppure...eppure c'è ancora chi riesce a peggiorare la loro già terribile situazione; c'è chi non mette niente, nemmeno un pò di paglia, nel fondo della gabbia lasciando così l'animale esposto al freddo dell'asfalto;c'è chi sembra ignorare la piaga che ha sulla zampa l'elefante, perchè tanto con gli addobbi giusti, durante lo spettacolo non se ne accorgerà nessuno; c'è chi pensa che arrotolandolo un serpemte possa stare in un cassetto; c'è chi, pur dichiarando di amare i propri animali, volutamente ignora i numerosi comportamenti strani e compulsivi dei suddetti, che altro non sono se non manifestazioni di stress e disagio. C'è chi ancora pensa che essendo in cima alla catena alimentare, sia il predatore più intelligente ed evoluto...confondendo l'intelligenza con la stupidità e la civiltà con la prepotenza, che è poi segno di estrema stupidità!!!Concludo facendo mie le parole di Paul Berthollet, grande esploratore che ha dedicato la vita intera agli animali, cercando al contempo di educaere i suoi simili a rispettarli:"più conosco gli uomini, più amo gli animali".
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L'uomo tra tutti gli animali è il più crudele perchè è l'unico che provoca dolore per il proprio piacere.
                                                        (Mark Twain)