sabato 24 novembre 2012

Guerra: deplorevole attualità...

(...)Non sappiamo nè sapremo mai quali orrori e quali drammi abbia causato il bombardamento a catena su(...), nè cosa abbiano provato i vari soldati alleati e non a sganciare bombe, ad incendiare pozzi di petrolio, a torturare prigionieri, poichè loro erano povere marionette in mano a burattinai crudeli, che per mesi si sono divertiti a giocare alla guerra e ad imitare Dio, decidendo della vita e della morte di poveri ed indifesi mortali(...).
Sono una madre e parlo come una madre. Vedo i miei bamini che giocano,ridono, corrono, piccoli ed innocenti e penso che anche altri bambini, fino a qualche giorno fa, giocavano, ridevano, correvano piccoli ed innocenti.Guardo i miei bambini che dormono, il volto disteso,un lieve sorriso(giocano con gli angeli) e penso che anche altri bambini fino a qualche giorno fa dormivano, con il volto disteso, con un lieve sorriso(giocavano con gli angeli...gli stessi angeli che li hanno accolti a braccia aperte, felici di poterci giocare per l'eternità).
Vedo al telegiornale i volti tumefatti, gli sguardi impauriti e sgomenti dei prigionieri alleati e penso "povere madri".Vedo sul giornale l'anonima foto di un soldato(...)pugnalato alle spalle e penso "povera madre".Ma ora vedo anche i soldati(...)catturati o semplicemente consegnati nelle mani del nemico:sono magri, sporchi, impauriti, sgomenti, buttati lì come si butta un mazzo di carte ormai unto e penso "povere madri". Si, perchè per ogni bambino, ogni uomo, ogni donna, ogni soldato morto c'è una madre che piange(...).
La guerra, questa guerra iniziata e finita, ci ha portato un crescendo di emozioni:paura che potesse colpire anche noi;rabbia per le reazioni terroristiche di(...);ammirazione per la guerra tecnologica, la guerra pulita "senza vittime"; sgomento perchè abbiamo capito che la guerra senza vittime non è, perchè abbiamo visto corpi straziati, martoriati dalle bombe;terrore per le gravi conseguenze ecologiche di alcuni atti di terrorismo;euforia perchè si cominciava a parlare di pace;gioia perchè finalmente è "finita"!.
(...)Tutto è vuoto come sono vuote le case, le strade, le piazze che sono state teatro di questa ennesima tragedia scritta e diretta da due grandi(o piccoli!)uomini e interpretata da comparse, tristi comparse impaurite al loro primo confronto con un vasto pubblico: il mondo intero.

E non ci sono vincitori nè vinti ma solo povera gente che piange i suoi morti e che continua a chiedersi perchè, e sa una sola cosa, ha una sola certerzza che la vera guerra, quella sporca, triste, sanguinosa, crudele e beffarda l'hanno combattuta loro, i civili: le donne, i bambini, i vecchi del(...),le madri del(...)e con loro le madri di tutto il mondo.
Questo articolo l'ho scritto nel 1991, era da poco finita la guerra del Golfo.Cosa è cambiato da allora?Assolutamente niente a parte il palcoscenico, sempre diverso, sul quale è stata messa in scena, troppe volte, la stessa sciocca e inutile tragedia: Guerra. E così è sempre stato, nei secoli dei secoli.Quanti moillenni dovranno ancora passare prima che l'uomo (homo sapiens sapiens!!!)impari a tollerare i suoi simili?Quante lacrime dovranno ancora versare le povere madri?...
Ah com'è meglio piangere per la gioia, che non gioire per i pianti altrui.
                                                                            ( William Shakespeare )







martedì 20 novembre 2012

Uomini: maneggiare con cura!

Sono figlia, moglie e madre, anche di un maschio, e questo mi ha dato una privilegiata e completa visione, negli anni, del mondo maschile.Siamo diversi, completamente diversi e J. Gray nell'intitolare il suo libro, teso a spiegare le diversità tra uomo e donna, "Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere"non ha esagerato.A volte rapportandomi con i membri della mia famiglia, padre/marito/figlio mi sembra proprio che veniamo da due pianeti diversi e che parliamo due lingue completamente diverse!Ok, questo è un bene, la diversità arricchisce, decisamente, e le differenze caratteriali tra uomo e donna se gestite con intelligenza da entrambe le parti, possono solo migliorare la vita di entrambi i sessi.Quindi potrebbe sembrare che tutto vada sempre per il meglio, così è di solito...a parte quel difettuccio quanto mai pericoloso del maschio: l'egocentrismo!Ecco forse la differenza più inconciliabile e pericolosa che c'è tra uomini e donne è proprio questa::tanto noi donne siamo portate all'altruismo quanto i maschi all'egocentrismo.Se fino a non molti anni fa l'ego maschile era altamente gratificato dalla sottomissione femminile in questi ultimi tempi, con l'emancipazione femminile, le cose, per noi donne, si sono evolute in peggio.La donna non è più sottomessa né sottomettibile; la donna lavora fuori, fa carriera, o almeno vorrebbe, come gli uomini,sceglie il maschio da sposare, decide se fare o non fare figli, insomma ha giustamente conquistato il suo posto al sole nel mondo.Quindi l'uomo non è più al centro dell'universo femminile, ed il suo egocentrismo ferito lo ha reso fragile, molto fragile, così fragile che per riaffermare la propria supremazia ricorre sempre più spesso alla violenza fisica e non.Purtroppo la cronaca è piena, ogni giorno, di episodi di violenza di vario genere subiti dalle donne e perpetrati da maschi della famiglia e non!Donne violentate, picchiate, uccise, donne la cui sola colpa è quella di essere, per l'appunto, donna!!!
Non so se tutto questo succede perchè la donna è diventata aggressiva, come dicono alcuni psicologi, o perchè l'uomo si sente sminuito, come aggiungono altri, e sinceramente non voglio neanche saperlo il perchè...Quando c'è la violenza, a danno di chiunque, per affermare qualunque idea, non c'è mai un perchè che possa giustificarla: c'è solo violenza punto!Purtroppo un'altra grande differenza tra uomini e donne è puramente fisica ed è quindi molto facile, per una donna, cadere vittima della violenza di un uomo.Quindi come possiamo difenderci?Beh le palestre sono piene di corsi di autodifesa, i negozi pieni di oggetti, legali e non, destinati alla difesa personale ma credo che il modo più efficace per difenderci sia quello di rieducare il maschio.In fondo è dalla notte dei tempi che noi madri ci occupiamo dei figli e anche se gli uomini hanno sempre creduto il contrario, il mondo è sempre stato gestito dalle donne, anche e soprattutto attraverso l'educazione dei figli maschi.Quindi ancora una volta noi donne dobbiamo rimboccarci le maniche e capire che le differenze tra maschi e femmine ci sono; siamo diversi, non necessariamente peggiori o migliori semplicemente diversi.Come diceva Mina in quella bellissima canzone di un ventennio fa "gli uomini son tanto fragili,fragili tu... maneggiali con cura". Ecco gli uomini vanno maneggiati con cura.Gli uomini vanno educati, fin da piccoli, a capire che loro non sono il centro del mondo di nessuna donna, nè madre nè moglie nè figlia, perchè il rapporto tra uomo e donna è un rapporto paritario, dove nessuno è nè deve essere il centro del mondo dell'altro.Gli uomini devono essere educati a capire che le donne non sono macchine per la procreazione nè oggetti di piacere da usare ogni volta che se ne ha voglia, magari violentando la prima donna che passa...Gli uomini devono essere educati a capire che usare la violenza fisica o psicologica nei confronti di una donna è da vigliacchi, non certo da forti.Gli uomini devono essere educati a capire che sono fragili, non deboli, ma fragili e bisognosi d'amore esattamente come noi donne, magari meno fragili ma bisognose d'amore proprio come loro.Gli uomini devono essere educati a capire che la vita non è una gara tra maschi e femmine, che nessun sesso è migliore o peggiore dell'altro, che il mondo non è esclusivamente loro ma nostro, di uomini e donne insieme.Gli uomini devono essere educati a capire che la loro fragilità è forse la cosa che noi donne amiamo di più...
Essere femmina è un compito terribilmente difficile:consiste nell'avere a che fare con gli uomini
           (Joseph Conrad)
 
 
 
 
















































































venerdì 16 novembre 2012

ereader, bello ma...

Ho sempre avuto un rapporto molto particolare con i libri.Mi è sempre piaciuto non solo leggerli ma anche tenerli in mano, sfogliarli, accarezzarne il dorso, guardare e riguardare la quarta di copertina,la foto, osservarne la carta, i caratteri, aprire una pagina a caso dei miei libri preferiti e rileggerne qualche frase...insomma un rapporto quasi da feticista!
Ecco perchè quando ho iniziato a leggere, sul giornale, dell'ereader il mio approccio è stato piuttosto scettico.Alla fine dell'aricolo, però, avevo cambiato idea e decido di parlarne con mio marito."Ah si, l'ho ordinato per me"dice lui( un classico per lui che è un fan di ogni oggetto hi-tech sul mercato)"però mi sono pentito , se vuoi lo prendi tu(anche il pentimento è un classico!).Così un giorno arriva con la scatola, chiusa, del mio ereader.
La apro e..Wow bello è bello, con quella sua aria da portafoto dal moderno design.Adesso vediamo come funziona...
Lo collego al computer e con pochi e semplici passi è pronto.
Facilissimo da usare,niente pulsanti solo touch, in meno di un'ora mi ritrovo con due libri:uno lo scarico gratis dalla ricca scelta di ebook  gratuiti e l'altro lo compro dalla vetrina(in realtà non lo compro perchè ho tre libri gratuiti, dalla vetrina, come benvenuto).Dopo qualche minuto altri due libri li prendo in visione, cioè non li compro ma posso leggerne alcune pagine e poi decidere se acquistarli o meno. Gran bella comodità, in negozio non li danno i libri in visione.
Quindi adesso sulla home page ho quattro libri, con copertine originali, che aspettano solo di essere letti.
Comincio con il primo e scopro che: ho il dizionario inserito, giro le pagine sfiorando appena lo schermo, ho una statistica di lettura che mi permette di essere sempre al corrente della percentuale di libro letta, ed altre cose come ora di letture ecc,posso ingrandire o rimpicciollire i caratteri in modo notevole,la luce può essere regolata, è interattivo (posso commentare, scambiare opinioni, o altre cose su facebook),posso creare una libreria con tanto di scaffali... insomma è comodissimo!!!Ovviamente ha altre opzioni ma lascio agli acquirenti il piacere di scoprirle.
Leggo per circa un'ora senza intorpidimento alle mani, con il cartaceo mi succede, e mi rendo conto che la vista non si è per nulla affaticata.
Che bello! Comincio a fantasticare sull'utilizzo e sulla comodità dell'ereader: lo porti in viaggio senza appesantirti, hai sempre con te il tuo libro preferito(provate a portare in borsa "Guerra e Pace" e poi ne riparliamo), puoi comprare libri a prezzi irrisori,  hai sempre un negozio di libri a tua disposizione(il mio sogno vivere in una libreria),è piccolo, come un libro normale, sottile( lo spessore di circa 20 pagine), leggero(184 gr l'ho pesato!)...lo metti in borsa con facilità e poi è bello da vedere e comodo da tenere in mano.
Perfetto? Non proprio due piccoli difetti li ho trovati:il pulsante on/off è alquanto scomodo, ci vogliono 2/3 tentativi prima di capire come funziona , e anche dopo che lo hai capito non sempre riesci, ed è in bianco e nero.Le quattro copertine che ho in home, anche se originali, ti lasciano un pò l'amaro in bocca, sono un pò cupe...Ah la custodia la devi comprare a parte e se non la compri devi tenerlo nella scatola, altrimenti si rischia di rigarlo.
Quindi direi quasi perfetto però...il libro-libro è tutta un'altra cosa!!!

Non ho mai visto un problema che non possa essere risolto con un'ora di tempo per leggere
                                                                                                                          ( Montesquieu)

venerdì 9 novembre 2012

Colonia di gatti sterminata...

La notizia la leggo sul giornale, poche righe di alta indignazione.
A Gaeta una colonia di circa 25 gatti, cuccioli compresi, è stata crudelmente avvelenata con la stricnina.So bene che la notizia è ormai datata,e che ci sono, magari in questo stesso momento, ci sono state e ci saranno sempre manifestazioni di inutile crudeltà nei confronti degli animali.Ma non parlarne perché è successo un po' di tempo fa o perché è inutile parlarne, non mi sembra una cosa giusta.
Se mi soffermo un attimo, non serve molta immaginazione, a pensare all'atroce agonia di quei gatti mi chiedo perché?Perché per risolvere un problema, che con un po' di buona volontà si sarebbe potuto risolvere in modo pacifico, si è ancora una volta ricorsi alla crudeltà?
Anche cercando di capire il disagio che questi gatti provocavano, entrando nei giardini, dormendo sulle macchine, miagolando senza sosta notte e giorno,creando sporcizia e disagi per chi non ama gli
animali,era veramente necessario ricorrere a mezzi così crudelmente estremi?
La colonia sarà stata gestita da una o più persone, perché non rivolgersi a loro, perché non parlarne per cercare insieme una soluzione che potesse venire incontro e al cittadino infastidito e al povero indifeso gatto?Perché di questo si tratta, di animali il più delle volte indifesi, di ignari esseri che hanno fiduciosamente mangiato il cibo avvelenato che una mano traditrice ha loro portato.
Se potessi guardare in faccia la (o le) persona responsabile, gli chiederei se sa chi era Gandhi, quell'anima straordinaria che ha liberato uno degli stati più popolosi al mondo dal giogo della colonizzazione(schiavitù), predicando la non violenza.Di certo non lo conosce...
E' vero non siamo tutti Gandhi ma allora, per logica conseguenza, non dovremmo neanche essere tutti Hitler.














Il grado di civiltà di un popolo si riconosce
 dal modo in cui tratta i propri animali
                                                  ( Gandhi)
                                                              


                                                  

                                                                   



martedì 6 novembre 2012

...eccomi qua

...e così eccomi qua.Se qualcuno, solo poco più di un anno fa, mi avesse detto che oggi mi sarei trovata qui, a scrivere su un blog, gli avrei detto "no, non io, non è possibile!".E invece...
Quest'ultimo anno per me non è stato facile, una serie di dolori, diversi per natura, ma uguali per sofferenza, hanno fatto si che un giorno mi sia svegliata e..."Adesso che ne faccio della mia vita?".Ho pensato di farne la cosa che fin da bambina ho sempre fatto: scriverla, scrivere un diario.Scrivere per me è sempre stata una grande compagnia, inoltre credo che quando il dolore, la paura, la rabbia o altra negatività, vengono messi nero su bianco, perdono di spessore.Li scrivi, li lasci lì un giorno, forse due, e quando li rileggi ti accorgi che non erano poi così gravi, così dolorosi.Ma si può scrivere anche della gioia, delle belle cose che capitano nella vita e quando li rileggi ti ritrovi a vivere le stesse emozioni di allora.Potenza della scrittura.
Oggi come mio primo post voglio parlare di uno degli eventi dolorosi che hanno cambiato la mia vita: la morte della mia mamma.Non intendo parlare del dolore che ho provato e provo, no il dolore è personale ed egoista, non vuole essere diviso con gli altri. Intendo parlare del "miracolo della sua morte".Ho detto tante volte questa frase, nei giorni immediatamente dopo la sua morte.
"Miracolo della morte"...La maggior parte delle persone mi guardava e credo pensasse:"Poverina, non sa quello che dice":
No no lo sapevo benissimo .
Mia mamma era malata da anni e qualche mese fa, per una serie di eventi fortuiti si è ritrovata a finire i suoi giorni in un "Hospice".Se qualcuno ha avuto un'esperienza come la mia, se ha trascorso del tempo, tanto, per assistere un malato in un hospice, sa cosa intendo.
L'hospice è un reparto piccolo, familiare, dove si pratica la terapia del dolore e dove si aiutano i malati a morire con dignità e dolcezza.
Lei, ed io con lei, è stata fortunata; è finita lì senza richieste del medico, senza lista d'attesa, per caso...
Ha trascorso lì dentro più di un mese, ed io con lei, quindi ho avuto modo di conoscere tutto il personale e di condividere con loro le lunghe giornate di dolore che si vivono in questi posti.Ho avuto modo di conoscere persone meravigliose, sempre garbate, gentili, sorridenti, attente che gli ultimi giorni di vita del malato fossero sempre puliti, profumati e allietati da buona musica e colori e profumi di piante e diffusori.
E siccome scrivere per me è sempre stata una terapia, poche ore dopo la morte della mia mamma, ho scritto queste parole, che ho dedicato al personale del "mio hospice", ma che adesso voglio condividere con tutte le straordinarie persone,medici, infermieri, volontari che ogni giorno accompagnano a morire uno di noi.


                                                      AI MIEI ANGELI




E' nel dolore che trovi la forza
è nelle lacrime ch'è custodita la gioia
è nella vita che impari l'amore
è nella morte che incontri i tuoi angeli.

Angeli bianchi
Angeli a righe
Angeli a colori
ed un Angelo  nero.

Loro son lì
la morte ti aspetta
ma loro son lì
e la morte s'arresta
s'inchina
ti porge le mani
ma loro son lì...

Con sguardi ridenti
e parole serene,
con baci soavi
e lievi carezze
ti prendono le mani
le danno alla morte
la morte t' abbraccia
ma loro son lì...
per darti alla Pace.



Rinnovati completamente ogni giorno,
fallo ancora e ancora,
per sempre ancora.
                               (iscrizione cinese)